Ogni lavoro che si fa con Reiki inizia sempre con un
breve ma significativo “rituale”: la Tecnica della Centratura o Bilanciatura al
Cuore. Questa tecnica non apre il “rubinetto” dell’Energia né accende un “interruttore”
dell’Energia, come spesso si può leggere in alcuni libri o scritti; l’Energia
Reiki scorre nell’Operatore 24 ore al giorno, per tutta la vita. La Centratura
serve ad inviare alla coscienza dell’Operatore questo messaggio: “il Cuore è il
mio punto di partenza, il Cuore è il mio mezzo, il Cuore è il mio obiettivo
finale”.
Troppo spesso
questa tecnica viene eseguita meccanicamente, senza che vi sia l’effettiva
presa di coscienza sul suo profondo significato.
Per esprimersi
su questa Tecnica, occorre parlare dei suoi tre aspetti fondamentali.
- Aspetto Fisico
- Aspetto Mentale
- Aspetto Energetico
Aspetto fisico:
La centratura
è eseguita almeno in tre varianti. Quella più tradizionale e antica è chiamata
Gassho: la posizione tradizionale di preghiera e meditazione, molto diffusa
anche nella arti marziali come forma di saluto. Si portano le mani giunte all’altezza
del cuore, tenendo collo e spalle in uno stato di rilassatezza.
Le altre due
varianti sono più legate alla tradizione del Reiki Occidentale (derivazione
scuola Takata) e si eseguono poggiando le mani sul petto, all’altezza del
cuore. In una, le mani sono sovrapposte l’una sull’altra, nell’altra sono “affiancate”
in modo che il mignolo di quella più alta tocchi il pollice dell’altra posta
più in basso.
Aspetto mentale:
Queste posizioni
portano l’attenzione dell’operatore verso se stesso. Questo allontana i normali
pensieri legati alle problematiche della vita di tutti i giorni, che creano
distrazione. Essere con-centrati su di sé, consente uno stato mentale molto
particolare, che favorisce l’ascolto di se stessi e di quello che si sta
facendo. Indica, in sostanza, il rimanere focalizzati nel “qui e ora”, senza
attese per il futuro o rimpianti per il passato, vivendo a pieno il momento
presente.
Aspetto energetico:
Il gesto della
Centratura ha un profondo senso energetico. Innanzitutto il significato di
avvicinare e unire le mani richiama il “concetto” dell’Uno, che sta oltre l’apparenza
della dualità, oltre il velo di Maya. In questo senso di unità e di compassione
(esperire insieme), che può essere indirizzato verso un ricevente, verso noi
stessi, o verso qualunque altro obiettivo, si esplica a pieno il significato
profondo di tutto il Reiki. Inoltre, la vicinanza delle mani ad Anahata Chakra
(centro energetico espressione dell’Amore e dell’unione tra le energie di Cielo
e Terra) ci mette in “risonanza energetica” con quella vibrazione. Si dice
spesso che Reiki è una “via di cuore”, e la centratura è una delle massime
espressioni di questo detto. È come se l’operatore dicesse a se stesso: “quello
che sto facendo parte e arriva al cuore”. Aver “abbassato il volume della mente”,
concentrandoci su noi stessi, ci consente di essere molto più percettivi,
coscienti e aperti allo scorrere dell’energia.
Quando si
esegue la centratura, si entra in uno stato molto piacevole: ci si rilassa, si
comincia a percepire in maniera fisica lo scorrere dell’energia, le mani
diventano calde. A volte si percepisce un forte formicolio sui palmi, sulla
sommità della testa, in Hara. Si avverte una grande espansione sul cuore, come
se si fosse riempiti da un’immensa gioia e pace.
Ai nuovi
praticanti si è soliti consigliare di mantenere la posizione per almeno cinque
minuti. L’esperienza ci insegna che al di là di rigide regole, quello che è
importante è il sentire di ogni singolo operatore.
Questa tecnica
è molto facile e naturale, anche se ovviamente una pratica quotidiana permette
di raggiungere livelli più profondi in minor tempo. Con l’allenamento, la
centratura diventa un vero e proprio stato permanente che ci consente di vivere
a pieno il nostro stare nel presente.
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